I cambiamenti sociali degli ultimi decenni, con la partecipazione più attiva delle donne al mondo del lavoro e i nuovi modelli familiari, ha posticipato l'età della madre nella ricerca di una gravidanza. C'è sempre più una differenza maggiore tra l'età biologica e l'età sociale della maternità.

Oggi una donna su cinque ha il primo figlio dopo i 35 anni.

Con l'età, la perdita del numero di ovociti e della loro qualità diminuisce esponenzialmente, osservando che un terzo delle donne tra i 35-38 anni, e più della metà delle donne oltre i 40 anni, avranno problemi a riprodursi poiché rispettivamente il 60% e l'80% degli ovuli presenteranno alterazioni cromosomiche. Anche gli uomini hanno un calo della fertilità associato all'età, soprattutto dall'età di 40 anni, aumentando il numero di alterazioni dello sperma. Questi fatti aumentano il numero di embrioni con alterazioni, e quindi diminuiscono i tassi di gravidanza e aumenta il numero di aborti.

A causa dei progressi nelle tecniche di riproduzione e della loro diffusione nei media, abbiamo contribuito a generare un'idea sbagliata riguardo al capacità riproduttiva, dove sembra che le tecniche riproduttive possano risolvere facilmente e rapidamente qualsiasi problema che ostacoli la gravidanza e che l'età per la maternità non abbia importanza; fino alla menopausa puoi avere figli.

Questo fatto fa sì che le donne arrivino con aspettative molto alte riguardo alla loro prognosi riproduttiva, consultino tardi e aumentino una volta che sono consapevoli della realtà, il loro grado di ansia e frustrazione.

Rimani incinta quando vuoi, ma educati prima ad essere veramente consapevole delle conseguenze delle tue decisioni.

Dott.ssa Laura Cortés

Numero collegiale: 44307